Nuova vita ai Cantieri
I Cantieri Culturali alla Zisa hanno tutte le caratteristiche per diventare un Polo Internazionale di produzione e fruizione culturale indipendente gestito da una governance innovativa pubblica e privata.
I Cantieri Culturali alla Zisa hanno tutte le caratteristiche per diventare un Polo Internazionale di produzione e fruizione culturale indipendente gestito da una governance innovativa pubblica e privata.
Un’area circoscritta di grande valore storico e identitario e ben posizionata in città (vicinanza con circonvallazione e con la Stazione Lolli della nuova metropolitana) ampi spazi esterni e parcheggi, alcuni capannoni abitati da organizzazioni presenti da anni, altre nuove in arrivo nel 2017 e spazi comuni per sviluppare ulteriormente le potenzialità del progetto.
Un Polo di Culture Contemporanee al centro dell’itinerario Unesco Arabo-Normanno a due passi dal castello della Zisa e dai quartieri densamente popolati dalle comunità migranti asiatiche.
Il processo è già in corso, una combinazione di spazi, competenze e risorse uniche per la città: le più importanti istituzioni formative in campo artistico e culturale, i centri culturali internazionali, spazi culturali gestiti dal Comune e spazi creativi animati da un tessuto ampio di associazioni giovani attive, competenti, innovative, motivate e in sinergia tra loro.
Una disponibilità inedita di fondi, pubblici e privati, da investire per l’attivazione degli spazi e la promozione del territorio.
Tutto questo fa dei Cantieri Culturali alla Zisa una possibilità concreta di attuazione di un grande progetto collettivo di rigenerazione urbana cultural-based per la città e la sua internazionalizzazione capace di sfruttare a lungo termine l’impatto che le manifestazioni culturali previste nel 2018 avranno sulla città.
Per far si che il progetto Cantieri diventi finalmente una realtà aperta e generativa e quel luogo di sperimentazione, produzione culturale e aggregazione che la città desidera e merita è necessario un progetto condiviso che tenga insieme la gestione pubblica e quel privato sociale che sta investendo negli spazi e nelle attività.
E’ necessario creare quello che con Cre.zi. Plus immaginiamo come un ecosistema, un organismo che vive di connessioni e reciprocità. Serve una visione comune, economie di scala, networking internazionale e fund- raising. Servono investimenti pubblici e privati ma soprattutto una governance partecipata e ampia che nella gestione collaborativa valorizzi le risorse presenti e crei opportunità di lavoro e cambiamento culturale della città.
In questi mesi si sono già svolte diverse assemblee, incontri, momenti di confronto per tentare soluzioni collaborative a problemi comuni, verificare la possibilità di una visione comune, iniziare a pensarsi come un soggetto. Ora è il momento del fare insieme, delle proposte concrete, di aderire a un modello organizzativo ecosistemico e condividere un progetto collettivo e a lungo termine capace di dare valore e continuità a quanto investito finora da tanti cittadini e cittadine di Palermo in questi spazi.
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